sabato 19 novembre 2011

Lettori in viaggio / 4

Martedì 27 settembre 2011

LA CINOFILA E IL PROFESSIONISTA 
Treno per Firenze delle 7.09. Davanti a me, una giovane ragazza con in braccio un cane, un barboncino nero molto vivace. Collarino vezzoso, color rosa. Evidentemente curatissimo. Mentre mi sistemo a sedere, la ragazza piega il giornale che ha appena finito di leggere e lo appoggia in equilibrio precario sul bordo del finestrino. Il cane scodinzola; sorrido. La ragazza mi dice che il barboncino si chiama Ania. Accanto a lei si siede un uomo giovane, molto alto, calvo di quella calvizie classica, iniziata con una stempiatura e progressivamente ampliata fino a scoprire interamente la testa lasciando un’aureola di capelli intorno. Testa rotondissima, lucida. Barba e baffi castano scuri, accuratamente sagomati da una attenta rasatura, barba brizzolata sul mento. Ha un completo giacca e pantaloni nero, camicia di un azzurro chiarissimo, cravatta scura sottile. Mocassino nero, lucido. Potrebbe essere un avvocato, o un commercialista. Appena seduto estrae un libro da una borsa di pelle nera piuttosto logora che si appoggia sulle gambe, ponendoci sopra il libro da leggere. “I volenterosi carnefici di Hitler”, di Daniel Jonah Goldhagen.
La ragazza col cane, prima di scendere, mi chiede se voglio il giornale, chè tanto lei lo ha già letto.
E’ un giornale locale che di solito non compro. La ringrazio. Al bar, facendo colazione prima di entrare in ufficio, sfoglio questo quotidiano che non leggo mai e scopro che una cara amica che non vedo e non sento da tanto tempo si è aggiudicata  un importante premio nazionale per l’imprenditoria femminile.

Martedì 27 settembre 2011

LA ROMANTICA
Treno ore 15.10 per Siena. Donna di mezz’età, tra i quarantacinque e i cinquanta. Capelli corti decisamente neri, fini, con breve ciuffo pettinato a destra, stile Haudry Hepburn. Porta occhiali scuri da sole, dalla montatura leggera. Alle orecchie due lunghi pendenti con pietrine bianche sfaccettate. Indossa una t-shirt di cotone nera con grande scollo rotondo, pantaloni neri infilati in un paio di stivaletti color crema. Dallo scollo si scorge un generoso decolletè tutto punteggiato di efelidi marroncine. Una sottile sciarpa di seta, anch’essa color crema, è avvolta intorno al collo e poi scende giù ad annodarsi sul petto. Unghie laccate di un marrone molto scuro. Mastica chewing gum e legge un libro in edizione economica, che riporta in copertina la foto di spalle di un mezzobusto femminile con i capelli al vento: Mary Kate Stilton, “Un vuoto da colmare”.
Ha appoggiato la sua grande borsa chiara sul seggiolino accanto. A Firenze Rifredi, una signora appena salita le chiede se il posto è libero. “Certo!” esclama, con voce cristallina e decisa. Prende la borsa, se l’appoggia sulle ginocchia, ci sistema sopra il libro, e continua a leggere masticando il suo chewing gum.

Nessun commento:

Posta un commento